Romano procuratore della Palestina (c. a.d. 53-60) che ha tenuto St. Paul prigioniero a Cesarea. Felice era un liberto di Antonia, la madre dell’imperatore Claudio, e un fratello di Pallade, il favorito di Claudio. Fu sposato prima con Drusilla, la nipote di Antonio e Cleopatra, e in seguito con la figlia di Erode agrippa i, anch’essa di nome Drusilla. Era stata sposata per due mesi con Aziz, re di Emesa (antica Hamath), prima di lasciarlo per sposare Felix. Felice fu nominato procuratore (governatore) della Palestina da Claudio nel 52 o 53. La posizione privilegiata di suo fratello lo incoraggiò alla crudeltà, alla lussuria, all’avidità e all’assassinio, e lo salvò dalla punizione quando Nerone lo richiamò a Roma con l’accusa di cattiva amministrazione (60 d. c.).
La sua cattiva condotta alimentò il malcontento ebraico e alla fine portò alla rivolta ebraica del 66-70. Paolo, dopo il suo arresto a Gerusalemme, fu portato a Cesarea per essere protetto contro i fanatici Ebrei di Gerusalemme e per essere processato davanti a Felice, che aveva già “una certa accurata conoscenza della Via” (Atti 23.22–24.23). Alcuni giorni dopo Paolo terrorizzò Felix e Drusilla parlando loro della castità e del giudizio a venire, ma nella speranza di una tangente, Felix lo tenne in prigione per due anni, parlandogli spesso (23,24–26). Quando Felice fu richiamato a Roma, lasciò Paolo in prigione per ottenere il favore degli ebrei, anche se ammise di non averlo trovato colpevole di alcun crimine. Gli succedette Porcio festo.
Bibliografia: r. von rohden, Paulys Realenzyklopädie der klassischen Altertumswissenschaft, ed. g. wissowa et al. 1.2 (1894) 2616–18. f. m. abele, Storia della Palestina dalla conquista di Alessandro all’invasione araba, 2 v. (Studi biblici 1952) 1:463-468. Dizionario enciclopedico della Bibbia, tr. e adap. di L. hartman (New York 1963) 769-770. J. schmid, Lexikon für Theologie und Kirche, ed. j. hofer e k. rahner (Freiberg 1957-65) 4:70. E. haenchen, Die Apostelgeschichte (12a ed. Apoc. 1959).