Aprassia un evento comune nell’autismo, Lo studio trova

I patologi del linguaggio linguistico potrebbero già averlo visto nel loro lavoro, ma ora la ricerca trova prove che è vero: autismo e aprassia spesso coincidono, secondo i risultati del Penn State Milton S. Hershey Medical Center.

Lo studio di tre anni, pubblicato sul Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics, ha dimostrato che quasi due terzi dei bambini inizialmente diagnosticati con autismo avevano anche aprassia, e ha anche scoperto che la lista di controllo per i disturbi dello spettro autistico (CASD) non sovra-diagnosticare l’autismo nei bambini con aprassia.

Lo studio di tre anni ha mostrato che quasi due terzi dei bambini inizialmente diagnosticati con autismo avevano anche aprassia e che la lista di controllo per i disturbi dello spettro autistico non diagnostica eccessivamente l’autismo nei bambini con aprassia.

“CASD è usato per diagnosticare l’autismo, ma può anche essere usato per escludere l’autismo”, afferma Cheryl Tierney, professore associato di pediatria. “Volevamo assicurarci che questo strumento risultasse negativo in un bambino che aveva appena avuto l’aprassia e abbiamo scoperto che ci aiuta davvero a distinguere i bambini con precisione.”

Il team di Tierney ha studiato 30 bambini, dai 15 mesi ai 5 anni, di cui alla Penn State Hershey Pediatric Developmental Communication Assessment Clinic per preoccupazioni riguardanti il linguaggio, il linguaggio o l’autismo.

Ogni bambino nello studio è stato sottoposto a uno schermo diagnostico prima di un test di follow-up; i risultati hanno mostrato che il 64% dei partecipanti originariamente diagnosticati con autismo aveva anche aprassia e il 37% originariamente diagnosticato con aprassia aveva anche autismo.

Il ventitré percento dei bambini ha avuto entrambe le condizioni durante la prima diagnosi. Un altro 23 per cento non aveva nessuna condizione.

Il CASD, sviluppato da Susan Mayes del Penn State College of Medicine, ha diagnosticato l’autismo con precisione nel 95% dei bambini con aprassia, hanno scoperto gli autori, dopo averlo testato contro altre due valutazioni sull’autismo e altre due valutazioni sull’aprassia.

I risultati rendono il caso di continui screening per i bambini con aprassia e autismo, specialmente quelli che sono non verbali, per dare loro una migliore possibilità di ricevere un intervento precoce appropriato.

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