Incidente di Fashoda, (18 settembre 1898), il culmine, a Fashoda, Sudan egiziano (ora Kodok, Sud Sudan), di una serie di dispute territoriali in Africa tra Gran Bretagna e Francia.
Le dispute sorsero dal desiderio comune di ogni paese di collegare i suoi disparati possedimenti coloniali in Africa. L’obiettivo della Gran Bretagna era quello di collegare l’Uganda all’Egitto attraverso una ferrovia dal Capo di Buona Speranza al Cairo, mentre la Francia, spingendosi verso est dalla costa occidentale, sperava di estendere il suo dominio in tutta l’Africa centrale e il Sudan.
Per soddisfare le aspirazioni espansionistiche della Francia, il ministro degli esteri francese, Gabriel Hanotaux, promosse una spedizione di 150 uomini verso est dal Gabon nel 1896, sotto il comando di Jean-Baptiste Marchand. Ugualmente determinato a riconquistare il Sudan, una forza britannica al comando di Sir (in seguito Lord) Horatio Herbert Kitchener ricevette contemporaneamente l’ordine di avanzare verso sud dall’Egitto (dove gli inglesi erano trincerati dal 1882) fino al fiume Nilo. Marchand raggiunse Fashoda il 10 luglio 1898 e occupò un forte egiziano abbandonato; Kitchener, dopo aver dovuto prima prendere Omdurman e Khartoum, non raggiunse Fashoda fino al 18 settembre. Nel teso scontro che ne seguì, né Marchand né Kitchener erano pronti a rinunciare alle sue pretese sul forte, ma, poiché entrambi volevano evitare un impegno militare, concordarono che le bandiere egiziane, britanniche e francesi avrebbero dovuto sorvolare il forte.
Il nuovo ministro degli esteri francese, Théophile Delcassé, consapevole delle implicazioni internazionali dell’incidente e ansioso di ottenere il sostegno britannico contro la Germania, scelse di ignorare la reazione dell’opinione pubblica indignata. Il 4 novembre incaricò Marchand di ritirarsi da Fashoda, ma continuò a premere le rivendicazioni francesi su una serie di posti più piccoli che avrebbero tenuto aperto un corridoio francese verso il Nilo Bianco. Anche se il primo ministro e ministro degli esteri britannico, Lord Salisbury, respinse anche questa proposta, i governi francese e britannico alla fine concordarono (21 marzo 1899) che lo spartiacque dei fiumi Nilo e Congo dovesse segnare la frontiera tra le rispettive sfere di influenza.
Successivamente i francesi consolidarono tutti i loro guadagni ad ovest dello spartiacque, mentre fu confermata la posizione britannica in Egitto. La soluzione della crisi portò all’Intesa anglo-francese del 1904.