La paralisi di Klumpke è una forma di paralisi che coinvolge i muscoli dell’avambraccio e della mano, risultante da una lesione del plesso brachiale in cui l’ottavo nervo cervicale (C8) e il primo toracico (T1) sono feriti prima o dopo che si sono uniti per formare il tronco inferiore. La paralisi successiva colpisce principalmente i muscoli intrinseci della mano (in particolare i muscoli interossei, thenar e hypothenar) e i flessori del polso e delle dita (in particolare flessore carpi ulnaris e metà ulnare del flessore digitorum profundus). La classica presentazione della paralisi di Klumpke è la “mano artiglio” dove l’avambraccio è supinato, il polso esteso e le dita flesse. Se la sindrome di Horner è presente, c’è miosi (costrizione delle pupille) nell’occhio interessato.
La lesione può derivare da difficoltà nel parto. Il meccanismo eziologico più comune è causato da un parto vaginale traumatico. Il rischio è maggiore quando la madre è piccola o quando il bambino è di grande peso. Il rischio di lesioni al plesso brachiale inferiore deriva dalla trazione su un braccio rapito, come con un bambino che viene tirato dal canale del parto da un braccio esteso sopra la testa o con qualcuno che si cattura da un ramo mentre cadono da un albero. Le lesioni del plesso brachiale inferiore dovrebbero essere distinte dalle lesioni del plesso brachiale superiore, che possono anche derivare da traumi alla nascita ma dare una diversa sindrome di debolezza nota come paralisi di Erb.Altri traumi, come incidenti in moto, che hanno lesioni del midollo spinale simili a C8 e T1, mostrano anche gli stessi sintomi della paralisi di Klumpke.