Questo monumento, propriamente chiamato una stela (hawilt o hawilti nella lingua afroasiatica locale) è stato scolpito ed eretto nel 4 ° secolo dai sudditi del Regno di Aksum, un’antica civiltà centrata negli altopiani etiopi ed eritrei. Le stele sono pensati per essere “marcatori” per camere sepolcrali sotterranee. I più grandi marcatori tomba erano per camere funerarie reali e sono stati decorati con più piani false finestre e false porte; nobiltà avrebbe più piccolo, stele meno decorate. La Stele del re Ezana è probabilmente l’ultimo esempio di questa pratica, che fu abbandonata dopo che gli Axumiti adottarono il cristianesimo sotto il re Ezana. Ezana fu il primo monarca di Axum ad abbracciare la fede, seguendo gli insegnamenti e gli esempi del suo tutore d’infanzia, Frumenzio. La Stela di re Ezana è anche l’unico dei tre principali obelischi “reali” (gli altri sono la Grande Stela e l’Obelisco di Axum) che non è mai stato rotto.
Nel 2007-2008, durante il riassemblaggio dell’Obelisco di Axum, portato in Italia nel 1937 e rientrato in Etiopia nel 2005, la Stele di Re Ezana è stata strutturalmente consolidata da un team di ingegneri guidati da Giorgio Croci, Docente di Problemi Strutturali dei Monumenti e degli Edifici Storici alla Sapienza Università di Roma.