Progetto Avalon – Giapponese-la Diplomazia Americana – il Trattato di Kanagawa; Marzo, 31, 1854

Giapponese-la Diplomazia Americana – il Trattato di Kanagawa; Marzo, 31, 1854

Gli Stati Uniti d’america e l’impero giapponese, desiderando stabilire ditta, duratura e sincera amicizia tra le due nazioni, hanno deciso di fissare, in modo chiaro e positivo per mezzo di un trattato o convenzione generale di pace e di amicizia, le regole che dovranno in futuro essere reciprocamente osservato nel rapporto dei loro rispettivi paesi; per cui più desiderabile oggetto il Presidente degli Stati Uniti ha conferito pieni poteri sul suo commissario, Matthew Calbraith Perry, speciale ambasciatore degli Stati Uniti e il Giappone, e l’augusto sovrano del Giappone ha dato simile pieni poteri ai commissari, Hayashi-Daigaku-no-kami, Ido, Principe di Tsus-Sima; Izawa, Principe di Mmimasaki; e Udono, membro del Consiglio di Entrate.

E i suddetti commissari, dopo aver scambiato i loro pieni poteri e tenuto debitamente conto delle premesse, hanno convenuto i seguenti articoli:

Articolo I

Ci sarà una pace perfetta, permanente e universale, e un’amicizia sincera e cordiale, tra gli Stati Uniti d’America da una parte e tra il loro popolo, rispettosamente, (rispettivamente) senza eccezione di persone o luoghi.

Articolo II

Il porto di Simoda, nel principato di Idzu e il porto di Hakodadi, in pricipality di Matsmai sono concessi dai Giapponesi come porte per lui di accoglienza per navi Americane, dove possono essere forniti con il legno, l’acqua, viveri e carbone, e altri articoli necessità può richiedere, per quanto riguarda i Giapponesi li hanno. Il tempo per aprire il primo porto nominato è immediatamente alla firma di questo trattato; l’ultimo porto nominato deve essere aperto immediatamente dopo lo stesso giorno dell’anno giapponese successivo.

Nota-Una tariffa di prezzi deve essere data dagli ufficiali giapponesi delle cose che possono fornire, il pagamento per il quale deve essere effettuato in oro, e moneta d’argento.

Articolo III

Ogni volta che le navi degli Stati Uniti vengono gettate o naufragate sulla costa del Giappone, le navi giapponesi li assisteranno e porteranno i loro equipaggi a Simoda o Hakodadi e li consegneranno ai loro connazionali incaricati di riceverli. Tutti gli articoli che i naufraghi possono aver conservato devono essere ugualmente restaurati e le spese sostenute per il salvataggio e il sostegno di americani e giapponesi che possono così essere gettati sulle rive di entrambe le nazioni non devono essere rimborsati.

Articolo IV

I naufraghi e gli altri cittadini degli Stati Uniti devono essere liberi come negli altri paesi e non sottoposti a confinamento, ma devono essere soggetti a leggi giuste.

Articolo V

Naufraghi uomini e di altri cittadini di Stati Uniti, con soggiorno temporaneo in Simoda e Hakodadi, non saranno soggette a tali restrizioni e di confino olandese e Cinese sono Nagasakil ma sarà libero a Simoda di andare dove non si prega, entro i limiti di sette Giapponese km da una piccola isola nel porto di Simoda, segnato sul grafico qui allegato; e sono, in modo da essere libero di andare dove non si prega in Hakodadi, all’interno di limiti definiti dopo la visita negli Stati Uniti squadrone di quel luogo.

Articolo VI

Se ci sono altri tipi di beni ricercati o qualsiasi attività che deve richiedere di essere organizzato, ci deve essere un’attenta deliberazione tra le particelle al fine di risolvere tali questioni.

Articolo VII

È convenuto che le navi degli Stati Uniti che ricorrono ai porti aperti a loro, sono autorizzati a scambiare monete d’oro e d’argento e articoli di merci per altri articoli di merci in base a tali regolamenti che saranno temporaneamente stabiliti dal governo giapponese a tale scopo. È stabilito, tuttavia, che le navi degli Stati Uniti devono essere autorizzati a portare via qualsiasi articoli che non sono disposti a scambiare.

Articolo VIII

Il legno, le riserve idriche, il carbone e le merci necessarie sono acquistati solo tramite l’agenzia di ufficiali giapponesi nominati a tal fine e in nessun altro modo.

Articolo IX

È convenuto che, se, in un giorno futuro, il governo del Giappone concederà a qualsiasi altra nazione o nazione privilegi e vantaggi che non sono qui concessi agli Stati Uniti e ai loro cittadini, che questi stessi privilegi e vantaggi saranno concessi allo stesso modo agli Stati Uniti e ai loro cittadini senza alcuna consultazione o ritardo.

Articolo X

Alle navi degli Stati Uniti è permesso di non ricorrere ad altri porti in Giappone se non Simoda e Hakodadi, a meno che non siano in difficoltà o forzate dallo stress del tempo.

Articolo XI

Ci deve essere nominato dal governo degli Stati Uniti consoli o agenti di risiedere in Simoda in qualsiasi momento dopo la scadenza di diciotto mesi dalla data della firma del presente trattato, a condizione che i due governi ritengono tali accordi necessari.

Articolo XII

La presente convenzione, essendo stata conclusa e debitamente firmata, sarà obbligatoria e fedelmente osservata dagli Stati Uniti d’America, dal Giappone e dai cittadini e soggetti di ciascuna rispettiva potenza; e deve essere ratificato e approvato dal Presidente degli Stati Uniti, da e con il consiglio e il consenso del Senato della stessa, e dal Sovrano agosto del Giappone, e la ratifica deve essere scambiato entro diciotto mesi dalla data della firma quindi, o prima se possibile.

In fede, di cui, noi, i rispettivi plenipotenziari degli Stati Uniti d’America e l’impero del Giappone di cui sopra hanno firmato e sigillato questi regali.

Fatto a Kanagawa, trentunesimo giorno di marzo, nell’anno del Signore nostro Gesù Cristo milleottocentocinquantaquattro e di Kayei il settimo anno, il terzo mese e il terzo giorno.

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