Antonio Pollaiuolo

Antonio Pollaiuolo è nato a Firenze. La maggior parte dei documenti datati si riferiscono alla sua attività di orafo, in cui ha iniziato il commercio. La variegata natura del suo lavoro può essere osservato nelle seguenti commissioni: una croce d’argento per S. Giovanni (1457), un reliquiario per il priore di S. Pancrazio (1461), una cintura argento e catena per Filippo Rinuccini (1461-1462), due candelabri per S. Giovanni (1465), e ricami per due tuniche, una casula, e un piviale (1465).

Nel 1468 Pollaiuolo acquistò proprietà nei pressi di Pistoia, e il suo successo sia come artista che come imprenditore è attestato dall’acquisto di ulteriori proprietà a Firenze e nei dintorni nel 1480. Nel 1472 fu chiamato a decorare l’elmo del duca di Urbino, e in quell’anno il suo nome apparve per la prima volta nel registro della corporazione dei pittori fiorentini.

Il monumentale Martirio di San Sebastiano di Pollaiuolo (completato nel 1475), il suo dipinto più ambizioso, è una pietra miliare nell’arte rinascimentale nel mostrare figure muscolose in azione. Altri dipinti sono il piccolo Apollo e Dafne, il Ratto di Deianira, e l’elegante ritratto di profilo di una signora. I famosi studi di energia muscolare concentrata mostrati nei pannelli di Ercole e l’Idra ed Ercole e Anteo sono piccole repliche di tele perdute delle Fatiche di Ercole dipinte intorno al 1460 per il palazzo mediceo. Pollaiuolo utilizzò nuovamente il soggetto di Ercole e Anteo per una statuetta in bronzo, che, come l’affresco danneggiato dei nudi danzanti frenetici nella Villa la Gallina vicino a Firenze, rivela il suo fanatico interesse per il nudo in azione.

Pollaiuolo eseguì anche un’incisione, la famosa Battaglia dei Nudi (ca. 1465). È una sintesi magistrale del suo principale ideale artistico: la bellezza decorativa, in posture violente, del nudo maschile.

Le più importanti commissioni scultoree di Pollaiuolo furono eseguite non a Firenze ma a Roma. Fu chiamato, con il fratello Piero, in Vaticano nel 1484 per realizzare le tombe di Sisto IV e Innocenzo VIII, capolavori di fusione del bronzo. Anche se l’antica tomba non fu terminata fino al 1493, l’artista tornò evidentemente a Firenze nel 1491 per partecipare ad un concorso per la facciata del Duomo. Nel 1494 gli fu commissionato un busto bronzeo del Condottiere Gentile Orsini. Pollaiuolo morì a Roma.

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