Shravana o Śravaṇa (Sanscrito: श्रवण) è derivato dalla radice श्रवः (udito o l’orecchio), e significa ‘orecchio’, ‘ipotenusa di un triangolo’, ‘l’atto di udito’, ‘studio’, ‘fame’, ‘gloria’, ‘ciò che si sente o non ha rivelato’, ‘ricchezza’, ‘scorre’, ‘stillicidio’,
Nella filosofia Indù e rituali, l’audizione dei segreti delle Upanishad dal Guru è chiamato Shravana i cui segreti sono fatti per essere riflesse, per ottenere convinzione intellettuale. Si impara ascoltando, è la prima fase dell’apprendimento, l’iniziazione quando le dottrine vediche tradizionali vengono trasmesse dagli insegnanti. Shravana è l’attività mentale con cui i testi sono compresi per conoscere la Verità sul Brahman. Lo Sruti è il seme della conoscenza vedantica seminato dal Guru (insegnante) nella mente di sisya (‘discepolo’) che poi tende quel seme dal suo shravana, manana e nididhyasana.
Yajnavalkya raccomandò a sua moglie , Maitreyi, la forma di sadhana che consisteva in darshana, shravana, manana e nididhyasana; darshana si riferisce a vedere e realizzare Dio o Brahman. Le disse che il primo stadio della ricerca spirituale è lo Shravana, e uno deve diventare uno shravaka per il quale l’udito o lo shabda creano interessi, poi li smista, setaccia l’essenziale dal non essenziale, rimuove confusione e dubbi, e naturalmente conduce allo stadio successivo, Manana. Shravana è un esercizio psicologico. Vidyaranya nel suo Panchadasi (Sloka I. 53) spiega che:-
इत्थं वाक्यैस्तदर्थानुसन्धानं श्रवणं भवेत् | युक्त्या संभावितत्वानुसंधानं मन्नन्तु तत् ||
il fatto di trovare o di scoperta del vero significato dell’identità del sé individuale e il supremo Sé Universale con grandi parole è ciò che è noto come shravana; e per arrivare alla possibilità di una sua validità attraverso il ragionamento logico è quello che viene chiamato manana. L’udito e la discriminazione sono vantaggiosi per la conoscenza, entrambi sono interconnessi e i mezzi interni per l’acquisizione della conoscenza di sé, il primo comporta analisi e discussione, e il secondo è l’incessante riflessione sulla non-dualità del sé individuale.
Sadananda spiega che l’udito è la determinazione che il Vedanta insegna la non-dualità del Brahman sulla base di sei segni caratteristici-a) presentazione della materia all’inizio e alla conclusione, b) ripetizione o presentazione ripetuta della materia, c) originalità cioè l’oggetto non è noto attraverso qualsiasi altra fonte, d) risultato o utilità dell’oggetto, e) elogio o elogio dell’oggetto e f) dimostrazione o ragionamento a sostegno dell’oggetto. Shravana si traduce nella vera accertamento della vera importazione dei testi vedici e dichiarazioni.