Ovunque gli europei colonizzarono portarono con sé le stesse ipotesi che i maschi in ogni società fossero sempre i mediatori del potere politico e i decisori. Non si accorsero che in molte culture, come quelle degli aborigeni australiani, le donne detenevano un significativo potere politico, sociale ed economico. Mentre c’è un’enorme diversità nella cultura aborigena in tutta l’Australia, alcune generalizzazioni possono essere fatte sia sulla scena tradizionale che su quella contemporanea.
In epoca pre-europea le donne aborigene svolgevano ruoli economici molto importanti nelle loro società. A differenza delle donne europee, non dovevano dipendere dai loro uomini per nutrire se stessi o i loro figli. Infatti in alcune zone gli uomini erano spesso assenti per lunghi periodi di tempo per affari cerimoniali. Le donne avevano anche ruoli importanti da svolgere in ambito religioso e politico, questi due essendo strettamente interdipendenti. In molti casi la conoscenza e il potere risultante erano specifici per genere. Quindi c’erano siti per uomini e siti per donne, e i proprietari tradizionali, siano essi donne o uomini, avevano poteri decisionali esclusivi su quelle aree.
Oggi la variazione nella posizione delle donne nella società aborigena è enorme. In alcune comunità del sud, dove rimane poca conoscenza tradizionale, le donne spesso detengono importanti posizioni di leadership-anche se molto diverse da quelle delle donne del nord nelle aree più tradizionali.
Alla macroscala della politica australiana, le donne aborigene sono state in gran parte ignorate. Il loro passato è stato male interpretato e il loro attuale potere down-giocato. Quando i rappresentanti aborigeni sono ricercati dalle autorità governative sono gli uomini che sono percepiti come i leader. Ciò è in contrasto con la posizione al micro-livello in cui sia le donne che gli uomini detengono il potere politico, la determinazione è il luogo o la situazione piuttosto che il genere.