Donatello realizzò la sua prima scultura in rilievo in bronzo, La Festa di Erode, nel 1427 circa per il battistero della Cattedrale di Siena in Italia. Nota per il suo uso pionieristico della prospettiva, la scultura, che misura solo 60 per 60 centimetri, raffigura la decapitazione di Giovanni Battista dopo che Salomè ha chiesto la testa di Erode Antipa su un piatto. Nella scena, un boia presenta la testa mozzata ed Erode reagisce in stato di shock. Nel 1416, Lorenzo Ghiberti fu invitato dai funzionari del Duomo di Siena a lavorare come consulente e progettista per la commissione di un nuovo fonte battesimale. Secondo i piani originali, le sei sculture in rilievo, che dovevano adornare i lati del fonte esagonale, dovevano essere completate dal Ghiberti e da due artisti senesi locali. Il rilievo della festa di Erode di Donatello è stato aggiunto per sostituire uno dei rilievi di Jacopo della Quercia, un artista coinvolto nel progetto, che era rimasto indietro rispetto al programma. Il trasferimento di questa commissione e l’inizio dei lavori di Donatello sul progetto, avvenne nel 1423, quando un primo pagamento anticipato per il sollievo fu fatto a Donatello. Il pagamento finale a Donatello fu effettuato nel 1427 quando il sollievo finito fu raccolto dalla bottega di Donatello a Firenze e trasportato a Siena. La commissione originale ha specificato che la scena raffigurata dovrebbe essere il momento “come la testa di San Giovanni è stato portato alla tavola del re,” che Donatello ampliato nella scena ora conosciuta come La Festa di Erode.
Nelle raffigurazioni precedenti, come i rilievi di Andrea Pisano sulle porte sud del Battistero di Firenze (1330-1336), la danza di Salomè, la decapitazione di San Giovanni e la presentazione della testa al re Erode, erano separate in diverse scene. Donatello riunisce questi elementi, utilizzando una narrazione continua per illustrare la scena e ritrarre il martirio di Giovanni senza mostrare esplicitamente i dettagli cruenti della decapitazione. Un altro modo in cui il lavoro di Donatello differisce dalle rappresentazioni precedenti è l’espressività emotiva delle figure, mentre Erode e i suoi compagni si allontanano fisicamente dalla brutalità della testa mozzata, incoraggiando anche noi, lo spettatore, a coinvolgerci nella scena.
L’aggiunta di elementi architettonici permette di incorporare la prospettiva lineare alla scena, accentuando l’attenzione ai punti narrativi e alle figure. Donatello è stato ispirato dall’esplorazione di Brunelleschi in un sistema prospettico lineare che coinvolge ortogonali (linee diagonali che si incontrano in un punto di fuga centrale) e trasversali (le linee che attraversano questi ortogonali) che lavorano insieme per attirare l’occhio al punto di fuga e creare un’illusione di spazio su una superficie bidimensionale. Lo scultore manipola questo dispositivo facendo sì che il punto focale conduca a una V di spazio aperto, incoraggiando l’occhio a spostarsi attraverso il pannello verso i due raggruppamenti separati, piuttosto che concentrarsi su un singolo elemento. L’inclusione della prospettiva lineare sarebbe poi diventata un elemento standard nella pittura e nella scultura rinascimentale, dopo essere stata descritta da Leon Battista Alberti nel suo trattato Delia Pictura del 1435. Ancora una volta, l’arte di Donatello è in anticipo sui tempi.